Dichiarazione dell'Iran all'IAEA del 20 luglio 2006 (infcirc678)

 

 


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Nel nome di Dio, Compassionevole e Misericordioso

 Testo completo della dichiarazione resa dal Dr. H. E. Alì Larijani, Segretario del Supremo Consiglio di Sicurezza Nazionale dell'Iran del 20 luglio 2006 sul programma nucleare pacifico e tecnologico dell'Iran.

 In base al programma adottato per produrre 20.000 megawatts di elettricità nucleare nel corso dei prossimi 20 anni, la Repubblica Islamica dell'Iran* programma di produrre parte del richiesto combustibile nucleare nel paese e si sforza di procurare il combustibile necessario.

L'Iran è impegnato agli obblighi del TNP, e tutte le attività, intraprese così lontano, sono state conformi ai diritti riconosciuti ed inalienabili del TNP, relativi all'uso pacifico della tecnologia nucleare. L'Iran non ha mai chiesto nulla oltre i suoi diritti, tiene caro il TNP ed è in pace con tutti gli altri Stati Membri.

Nel corso degli scorsi tre anni, l'Iran ha cooperato pienamente con l'IAEA sia in base all'Accordo (comprehensive) di Salvaguardie sia attraverso la volontaria realizzazione del protocollo aggiuntivo ed anche oltre. Pertanto, l'Iran ha permesso agli ispettori dell'IAEA di effettuare circa 2000 ispezioni (uomo-giorno) ed oltre 53 accessi complementari in differenti siti del paese. Inoltre, tutte le attività ed installazioni nucleari in Iran sono state sotto le salvaguardie dell'IAEA e da essa monitorate.

Come risulta dai vari rapporti dell'IAEA, in Iran non esistono materie nucleari non dichiarate e è stato riportato e spiegato tutta la materia nucleare. Inoltre, l'IAEA ha esplicitamente dichiarato che non vi è stata distrazione delle attività nucleari iraniane verso armi nucleari. Come indicato dal Direttore Generale dell'IAEA, la conferma dell'Agenzia che non esistono materie o attività non dichiarate in nessun paese è un processo che prende il suo tempo, che non è solo dell'Iran, poichè attualmente 46 paesi, di cui 14 nell'Europa Occidentale, sono nella stessa situazione.

Quale sia il motivo di preoccupazione della comunità internazionale sul programma nucleare pacifico dell'Iran, riguarda solo pochi paesi. Le dichiarazioni a sostegno del programma nucleare pacifico in Iran, compresa quella resa dai 116 Ministri degli Esteri del Movimento non Allineato in Malesia, quella dei 57 Ministri degli Esteri dei Membri dell'OIC resa in Azerbaijan e quella resa dal D-8, testimoniano l'opposizione di una surclassante maggioranza della comunità internazionale all'approccio discriminatorio che conduce alla seria preoccupazione sulla realizzazione di un precedente illegittimo per privare la maggioranza degli Stati dell'acquisizione di tecnologie nucleari pacifiche.

 Sulla base delle considerazioni precedenti:

 1- L'iran è completamente impegnato a trovare una soluzione negoziata tramite le vie diplomatiche ed è disponibile a negoziati finalizzati al raggiungimento di un risultato, con una tabella di marcia comune ed accettabile.

2- Dal momento del ricevimento del pacchetto di proposte, l'Iran ha ben accolto l'iniziativa e cominciato a considerarla positivamente e seriamente in comitati di esperti allo scopo costituiti - lavoro in corso di svolgimento. E' normale che un'approfondita considerazione di una tale proposta richieda tempo ragionevole, e data la serietà dell'Iran nel considerare il pacchetto nell'ambito dei predetti comitati, è stato stabilito il 22 Agosto 2006 come data per l'annuncio dei propri punti di vista.

 3- L'Iran è rimasto sorpreso che sulla base del primo incontro sui preliminari negoziati con il Dott. Solana a Bruxelles,nonostante non sia accaduto nulla di particolare, ci sono segni indicanti che alcune parti, specialmente gli Stati Uniti, cambiando le vie dei negoziati con quelle del Consiglio di Sicurezza, mirano ad ostruire le vie diplomatiche e dei negoziati, mentre la via dei negoziati con l'Europa è l'unica giusta e promettente che può produrre risultati.

4- Se è stata scelta la via dello scontro invece di quella dei negoziati e se sarà presa qualsiasi misura per limitare gli inalienabili diritti dell'Iran, allora all'Iran non rimarrà altra scelta che riconsiderare la propria politica nucleare. Occorre sottolineare che l'Iran non cerca la tensione o lo scontro, ma se altri creano ostacoli o tensioni ambientali, tutto sarà affrontato con difficoltà.

5- L'Iran crede che le vie diplomatiche, il dialogo e la comprensione siano il modo più ragionevole per risolvere i problemi ed è seriamente determinato nel seguitare questa strada, che enfatizza. Invitiamo le altre parti a ritornare al tavolo dei negoziati.
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* da ora in poi Iran
trad. it. non ufficiale della dichiarazione resa dal Dr. H. E. Alì Larijani, Segretario del Supremo Consiglio di Sicurezza Nazionale dell'Iran del 20 luglio 2006 (infcirc678)